RESIDENZA LEO
ANNO: 2014
LOCATION: PIACENZA
CLIENTE: PRIVATO
STATO PROGETTO: COMPLETATO
Il nuovo fabbricato residenziale si inserisce in un tessuto edificato ad alta densità e più precisamente in un’area “ritagliata” tra condomini risalenti agli anni ’70 di altezze variabili, maggiori per quelli confinanti a sud-ovest (7/8 piani) e inferiori per quelli a nord, trovandosi quindi in una condizione sfavorevole per quanto riguarda l’esposizione e il soleggiamento degli alloggi.
Costituito da quattro piani fuori terra e arretrato rispetto i confini perimetrali delle distanze previste dalla normativa, l’edificio viene quindi disegnato planimetricamente tenendo conto di tali limiti e modellato nella sua volumetria seguendo una sorta di “logica dell’ incastro” fatta di arretramenti ed aggetti determinata appunto dalle preesistenze. Una ulteriore penalizzazione è rappresentata dalla posizione dell’accesso principale, che si trova proprio sulla punta sud di questa area cuneiforme, lasciando a disposizione per lo stesso un limitato tratto di marciapiede pubblico.
Se da un lato quindi il progetto ha dovuto piegarsi ad una serie di esigenze funzionali fortemente condizionate dal contesto spaziale di risulta in cui si inserisce, dall’altro ha individuato proprio in esse il suo punto di forza, enfatizzando la compenetrazione dei volumi abitativi sovrapposti ove i limiti fisici lo richiedevano, allungando e “tirando” tali volumi ai piani inferiori per accogliere e condurre gli abitanti dalla strada all’interno e aprendo infine finestrature per catturare la luce ove gli intersizi tra i fabbricati vicini ne consentivano il passaggio.
Il linguaggio architettonico delle facciate, come richiesto dalla committenza, riprende quegli elementi, quei materiali e cromatismi piuttosto sobrii, tipici dell’architettura residenziale di impronta medio-borghese che caratterizza gli insediamenti più rappresentativi della prima fascia periferica piacentina. Rifiutando la serialità e l’omologazione di buona parte dei complessi condominiali degli anni ’70, interrompe quella continuità percettiva dell’intorno e instaura un dialogo inconsueto con la morfologia anomala del fabbricato.
Il piano terra è costituito da tre alloggi, dotati ciascuno del proprio giardino privato, il primo ed il secondo sono costituiti da due unità immobiliari per piano, ciascuna unità dotata di ampia zona giorno, cucina, doppie camere e doppi bagni, mentre al terzo piano si trova un unico appartamento di grandi dimensioni, collegato al sottotetto mediante una scala interna.